Dipendenza da internet (IAD)

DiDott. Marco Amendola

Dipendenza da internet (IAD)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità descrive la dipendenza patologica come quella condizione psichica, e talvolta anche fisica, causata dall’interazione tra una persona e una sostanza tossica. A questo si associa il bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo allo scopo di provarne gli effetti psichici e evitare il malessere derivato dalla sua privazione.
Quelle che oggi vengono definite nuove dipendenze si riferiscono invece a una vasta gamma di comportamenti anomali come il gioco d’azzardo compulsivo, la dipendenza da TV, l’Internet Addiction Disorder, lo shopping compulsivo, le dipendenze dal sesso e alcune devianze del comportamento come l’eccesso di allenamento sportivo.
Da un punto di vista psicoterapeutico, l’utilizzo del temine “nuove dipendenze” ha lo scopo di sottolineare l’importanza di studiare e curare quei nuovi fenomeni che – visto che circa il 40% della popolazione mondiale possiede oggi una connessione internet – sono causa di un aumento esponenziale delle problematiche relazionali e personali che affliggono i nostri pazienti. (De Angelis, 2000).

La dipendenza da internet:  Internet Addiction Disorder (IAD)
Vista la mancanza di una classificazione diagnostica riconosciuta, ad oggi l’IAD può essere solo descritto come un’ampia varietà di comportamenti, ai quali sottostanno problemi nel controllo degli impulsi e difficoltà nel regolare gli stati emotivi dolorosi. Si può parlare di IAD quando la maggior parte del tempo e delle energie vengono spesi nell’utilizzo della rete, tanto da creare menomazioni nelle aree esistenziali dell’individuo (relazionale, scolastica, familiare e affettiva). Le dinamiche dell’IAD1 si possono sviluppare al punto da presentare fenomeni analoghi alle dipendenze da sostanze, con comparsa di tolleranza, craving2 e assuefazione.
Secondo la pioniera di queste ricerche Kimberly Young, che ha fondato il Center for Online Addiction statunitense, sono stati riconosciuti 5 tipi specifici di IAD:
Dipendenza ciber – sessuale: gli individui che ne soffrono sono di solito dediti alla fruizione di materiale pornografico online, o sono coinvolti in chat-room per adulti.
Dipendenza ciber – relazionale: per gli individui che ne sono affetti gli amici online diventano centrali, a scapito di rapporti reali.
Net Gaming: la dipendenza dai giochi in rete comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d’azzardo patologico, i videogame e lo shopping compulsivo. Caratteristica essenziale di questo disturbo è la partecipazione ricorrente e per lungo tempo a giochi di gruppo che prevedono la competizione e la strutturazione di attività sociali di interazione. In tale condizione, vengono trascurate le occupazioni personali, familiari o professionali
Sovraccarico cognitivo: la ricchezza dei dati disponibili sul Web ha creato un nuovo comportamento compulsivo che riguarda l’utilizzo e l’organizzazione di dati presenti nei database su internet.
Gioco al computer: una particolare forma di gaming che riguarda tutti quei giochi che prevedono l’interazione di più giocatori e non sono giocati in rete.
L’IAD quindi comprende aspetti differenti a seconda del tipo di attività svolta in rete ed è diffusa non solo tra le nuove generazioni, ma in grande misura anche tra adulti ed anziani. Il rischio è quello di affrontare tutte le relazioni interpersonali in modo surreale fino al quasi completo allontanamento dalla vita reale, caratterizzato dal rifiuto delle normali attività ludiche e sociali.
Come per altre dipendenze, anche per l’IAD i soggetti più a rischio sono coloro che hanno bassa autostima, difficoltà sociali, modalità di pensiero ossessiva e comportamenti compulsivi o
tendenti al ritiro sociale questo perché attraverso il veicolo Internet costoro possono non affrontare le proprie problematiche esistenziali. Altri elementi tipici dell’IAD sono la possibilità di vedere Internet come via di fuga da eventi di vita sfavorevoli, oppure la possibilità, attraverso l’anonimato, di auto-attribuirsi specifiche fisiche e caratteriali spesso distanti da quelle reali.
Per quanto riguarda il mantenimento della dipendenza sembrano giocare un ruolo fondamentale il rinforzo positivo che le esperienze in rete possono dare all’individuo come nel caso della pornografia (gratificazione tramite la stimolazione sessuale), dei giochi (gratificazione per il tramite dell’identificazione con un eroe) e delle chat (soddisfazione che deriva dal senso di appartenenza sperimentato dalle persone) (Fata, 2012).

Il trattamento dell’IAD
Il trattamento delle nuove dipendenze viene attualmente realizzato sulla base di caratteristiche clinico-psicopatologiche simili ai disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo e del controllo degli impulsi, ai disturbi da uso di sostanze e ai disturbi dell’umore, soprattutto quelli appartenenti allo spettro bipolare (Casha and colleagues, 2012).
La Young (1999) ha individuato alcune strategie di trattamento per analogia con quelle con cui si affrontano le dipendenze da sostanze: ad esempio proponendo al soggetto una strutturazione del tempo trascorso in rete con uno stimolo esterno che favorisce il rispetto della prescrizione, oppure proponendogli di sostituire l’attività online che più lo vede coinvolto con un’altra attività, sempre online, che non lo ha ancora condotto ad una vera e propria dipendenza.
Visto che nella maggioranza dei casi, la dipendenza coinvolge negativamente la famiglia, può essere utile coinvolgere anche quest’ultima nella terapia. In questo caso, la terapia permette alla famiglia di essere co-protagonista del cambiamento e supportare la motivazione del soggetto ad affrontare e risolvere la dipendenza.

Bibliografia
American Psychiatric Association (2014). DSM-5, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali
Casha, H., et al (2012). Internet Addiction: A Brief Summary of Research and Practice. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3480687/
De Angelis, T. (2000). Is Internet addiction real? http://www.apa.org
Fata, A. (2012). Internet addiction disorder. Una review. http://www.psychiatryonline.it/node/2031
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dipartimento Politiche Antidroga. Progetto IAD-U. Valutazione della prevalenza delle dipendenze comportamentali nell’epoca di internet tra studenti universitari. http://www.governo.it/AmministrazioneTrasparente/BandiContratti/Archivio/accordi_pa/politicheAntidroga/01PROGETTO%20IAD-U.pdf
Young, K. S. (1999). Internet Addiction: Symptoms, Evaluation, And Treatment. http://www.netaddiction.fusionxhost.com/articles/symptoms.pdf

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